sabato 30 novembre 2013

Reggina-Spezia 1-2

Reti: 49'' Da Silva; 3'st Migliore, 13'st Ebagua

REGGINA (3-5-2)Benassi; Di Lorenzo, Lucioni (13'pt Gentili), Ipsa; Da Silva, Foglio, Colucci (18'st Dall'Oglio), Sbaffo, Rigoni; Di Michele, Cocco. 
All. Castori 
SPEZIA (3-5-2)Leali; Ceccarelli, Lisuzzo, Borghese; Baldanzeddu (33'st Madonna), Bovo, Seymour, Sammarco, Migliore; Ebagua, Sansovini (24'st Catellani). 
All. Stroppa 

Arbitro: Baracani di Firenze

NoteAmmonito: Di Lorenzo, Colucci, Cocco, Baldanzeddu, Leali. Recupero: 3'(pt), 3'(st)

CommentoLo Spezia si riscatta dopo le due sconfitte consecutive. Ancora una volta la squadra di Stroppa regala un tempo agli avversari, subisce il gol dopo una manciata di secondi e ci mette tutta una frazione per riprendersi. La ripresa però è decisamente più convincente ed alla fine il risultato dà ragione agli aquilotti che restano aggrappati alle zone che contano.
Stroppa passa da un estremo all'altro e, dopo lo Spezia iperoffensivo mostrato contro l'Empoli, al Granillo schiera una formazione nettamente più coperta: fuori le ali con avanzamento dei terzini, dentro Borghese come terzo centrale di difesa centrocampo più folto e formato da interditori più Sammarco. In attacco la coppia Ebagua-Sansovini. Castori si mette a specchio con un 3-5-2 nel quale spiccano gli attaccanti Cocco e Di Michele oltre all'ex difensore aquilotto Lucioni, protagonista due anni orsono del triplette.
Lo Spezia scende in campo praticamente subendo un gol già negli spogliatoi. Bastano infatti 48 secondi alla Reggina per portarsi in vantaggio grazie a Maicon che insacca da pochi passi su cross di Foglio mentre i centrali vengono scavalcati in blocco, Migliore si fa tagliare fuori e Leali non esce. Un bel frittatone, tanto per cominciare. Un gol grottesco se si pensa che la rete è arrivata scavalcando proprio la contraerea spezzina, per l'occasione infoltita da Stroppa con il gigante Borghese.
Così si ricomincia con un nuovo calcio d'inizio, ma stavolta non si parte da 0-0. Spezia giocoforza all'attacco ma senza vere occasioni all'attivo, mentre la Reggina perde proprio Lucioni per un problema muscolare dopo nemmeno un quarto d'ora, al suo posto Gentili altro ex aquilotto. Ben presto è chiaro che la reazione dello Spezia è più nervosa che altro e col passare dei minuti la gara si assesta su ritmi bassi. La Reggina controlla e lo Spezia fa una fatica immensa ad innescare le punte, mostrando i consueti limiti. La prima occasione arriva addirittura al 37' con un sinistro a giro di Sansovini che sfiora l'incrocio. Il gol sfiorato sembra dare coraggio alla squadra di Stroppa che ci prova ancora: cross da destra di Baldanzeddu, testa di capitan Sansovini e gran parata di Benussi che poi evita anche il tap-in di Sammarco. Al 42' è la volta di Ebagua che si vede rimpallare il tiro in angolo. Un finale incoraggiante dopo un tempo di nulla.
Si invertono i ruoli ad inizio ripresa, Spezia subito arrembante e Reggina che subisce il pari dopo appena 3 minuti: respinta corta di Maicon e Migliore dal limite trova il sinistro vincente. Ora l'inerzia sembra cambiare, anche perchè la Reggina ha vissuto sul gol segnato dopo 48 secondi ma poi non ha più prodotto nulla, e adesso lo Spezia ci crede. Al 13' ancora Migliore conquista palla in attacco e crossa per Ebagua che sbuca sul secondo palo ed infila Benussi. In 10 minuti lo Spezia ha ribaltato un risultato in modo quasi impensabile dopo un brutto, bruttissimo primo tempo. Castori prova a cambiare la storia inserendo prima Dall'Oglio per Colucci e poi Gerardi per Sbaffo; Stroppa cerca invece il contropiede con Catellani per un Sansovini comunque in crescita e successivamente con Madonna per Baldanzeddu.. Ora la Reggina alza il baricentro dopo una gara tutta d'attesa mentre è lo Spezia ad arretrare senza comunque concedere molto. La squadra di Castori è tutta in un difficile colpo di testa di Dell'Oglio controllato da Leali mentre esce sul fondo.
I bianchi controllano nel finale e si portano via dalla Calabria tre punti difficili da immaginare alla fine della prima frazione di gioco. La marcia riprende ma per fare il salto bisogna imparare a giocare entrambi i tempi. Solo così si può diventare grandi.

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